Microsoft unisce le forze con Google per impedire agli hotel di bloccare gli hotspot WiFi personali
Anche se di solito non sono ottimi amici, questa volta Microsoft ha deciso di collaborare con Google per portare avanti una causa legale che ha implicazioni importanti per gli utenti. Si tratta di una causa dinanzi alla FCC (Federal Communications Commission) degli Stati Uniti in cui società alberghiere, come Marriot International, cercano di ottenere l'autorizzazione a interferire con gli hotspot WiFi personali che i tuoi ospiti usano dai loro smartphone .
Le aziende alberghiere sostengono con la FCC di avere il diritto di utilizzare le apparecchiature per gestire le proprie reti anche se ciò provocherebbe o causerebbe interferenze con i dispositivi wireless utilizzati dagli ospiti nella proprietà dell&39;operatore.Questo approccio non nasce dal nulla, ma è collegato a una causa intentata da un cliente nel marzo 2013, che accusava Marriot di impedirgli di connettersi dispositivi all&39;hotspot WiFi del tuo smartphone durante la tua permanenza in una sala congressi aziendale."
Marriot, che è già stata condannata a pagare un risarcimento in quella causa, sostiene di aver semplicemente cercato di proteggere i propri clienti da hotspot WiFi non autorizzati che possono degradare il servizio, portare ad attacchi informatici e furto di identità, ma la verità è che è molto difficile non pensarci male, quando si sa che le compagnie alberghiere chiedono cifre importanti per l&39;accesso al servizio WiFi offerto da loro stesse . "
Comunque, l'applicazione alla FCC per consentire questo tipo di pratica è ancora in corso, ed è per questo che un gruppo di società tecnologiche, guidate da Google e operatori di telefonia mobile, e che ora include anche Microsoft, stanno presentando le loro argomentazioni per convincere l'organismo di regolamentazione a respingere la richiesta di Marriot International.
In questa pagina è possibile rivedere il commento completo fatto da Redmond davanti alla FCC su questo argomento, ma a grandi linee l'azienda Nadella sostiene che il blocco deliberato delle connessioni di rete autorizzate viola i regolamenti della Commissione Federale , indipendentemente dal motivo per cui si incorre in tale blocco, o dal fatto che i dispositivi utilizzati per realizzarlo siano autorizzati o meno.
Si sottolinea inoltre che, dando ragione a Marriot, in pratica si non si starebbe più tutelando legalmente le reti Wi-Fi contro atti di sabotaggio, e che si tratterebbe di qualcosa che andrebbe contro l'interesse generale (argomento presentato anche dagli operatori di telefonia mobile, raggruppati nel CTIA).
Ancora non sappiamo quale sarà l'esito di questo caso, ma penso sia bello vedere che aziende concorrenti senza ottimi rapporti, come Microsoft e Google, riescano a mettere da parte queste differenze lottare contro una posizione che sarebbe totalmente dannosa per i suoi utenti e la sicurezza nel settore della telefonia mobile.
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