Navigare nel web del 2013 in Internet Explorer 6 è un inferno
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Secondo gli ultimi dati, c'è ancora un enorme 4,6% di utenti che utilizza ancora Internet Explorer 6 per navigare sul Web sul 2013, 12 anni dopo il suo lancio. E che due anni fa, nel 2011, Microsoft ha avviato e mantiene una costante campagna per abbandonare il browser anacronistico.
Aggiorna e dimentica l'inferno di IE6
Devo ammettere che il numero ha attirato la mia attenzione in quanto, avendo aggiornato WindowsXP, è sufficiente utilizzare una versione 7; che, con importanti carenze, è almeno abbastanza avanzata rispetto alla versione precedente.
E quella piccola percentuale relativa significa in re altà unn molti milioni di utenti che stanno "godendosi" un'esperienza di navigazione in Internet disastrosacome quella si può vedere nel video pubblicato da Duncan Maile su DuncsBlog.com
Ma l'inferno non è solo per gli utenti e i navigatori, è anche per le società di sviluppo di applicazioni Web che si trovano di fronte a clienti che desiderano che le loro pagine continuino a funzionare in IE6, costringendoli a eseguire una progettazione e una creazione personalizzate funzionerà solo nei browser obsoleti e in modo molto limitato.
Certamente solo validi motivi possono consigliare ad un'azienda di utilizzare attualmente Windows XP - la cui data di scadenza si avvicina sempre più definitivamente ad aprile 2014 – come il costo delle licenze, la disponibilità di software vincolato per hardware specifico e relativi driver o la resistenza al cambiamento di organizzazioni e utenti.
Ed ecco un messaggio unanime da tutti noi che scriviamo su questo argomento: aggiorna il prima possibile Idealmente dovresti s altare a Windows 8.1, che è di gran lunga il miglior sistema operativo mai realizzato da Microsoft; superando l'XP in tante cose, che dà da scrivere diversi articoli.
Ma anche il passaggio a Windows 7 o a un sistema Linux, sono più che sufficienti per dimenticare l'ingombrante obsolescenza di Internet Explorer 6. E, sebbene l'inconveniente possa essere costoso in termini di tempo e denaro, l'aggiornamento si ripaga rapidamente portandoci nel secondo decennio del 21° secolo, tecnologicamente parlando.