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Scoperto il primo pianeta simile alla Terra in 400 anni luce

Anonim

Oggi ci disconnetteremo un po 'dai progressi tecnologici a cui siamo sempre abituati a gestire un'altra notizia molto speciale. I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno dimostrato in questi giorni che il pianeta scoperto lo scorso agosto ha approssimativamente la stessa massa e dimensioni della Terra. Per l'indagine, sono stati utilizzati i dati ottenuti grazie a due telescopi, studiando i tremori mostrati dalla stella madre (Keplero 78) di questo esopianeta, che è stato chiamato Keplero 78b.

Questo pianeta ha una dimensione 1, 2 volte più grande della Terra e una massa 1, 7 volte più alta, che gli conferisce una densità di 5, 3 grammi per centimetro cubo, molto simile al pianeta blu, con 5, 5 grammi / centimetro cubo. Tuttavia, la sua composizione di ferro e roccia deve essere quasi la stessa. Alcuni scienziati affermano che è il pianeta extra-solare più simile al nostro che è stato scoperto fino ad oggi - più di 1000 esopianeti in due decenni - a 400 anni luce da qui.

Keplero 78b gira intorno alla sua stella in 8, 5 ore (sappiamo già che la Terra impiega 365 giorni per fare la sua orbita), il che significa che è molto vicino al suo sole, dandogli una temperatura molto alta sulla sua superficie: "È simile alla Terra nel senso che ha le stesse dimensioni e massa, ma ovviamente è molto diverso dalla Terra in quanto è di almeno 2000 gradi più alto", afferma Josh Winn, professore associato di fisica presso MIT e membro del Kavli Institute for Astrophysics and Space Research. Questa temperatura è chiaramente incompatibile con l'esistenza della vita.

I ricercatori lo hanno classificato come un "pianeta condannato" poiché a causa delle sue caratteristiche finirà per essere sempre più fortemente attratto dalla gravità della sua stella fino alla sua collisione e successiva scomparsa, cosa che accadrà in circa 3 milioni di anni.

Ciò che è veramente importante in questo caso è che è un ulteriore passo verso il futuro dello studio della Terra su due pianeti quasi gemelli anche in ambienti più temperati.

Ottenere dati molto simili nello studio Kepler 78b di team indipendenti svizzeri, italiani e inglesi rafforza questo risultato. Possiamo trovare i suoi articoli pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.

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